[foto di Andrea Ciccalè]
Le intermittenze della morte
Francesco Pannofino legge il capolavoro di José Saramago, accompagnato dal vivo dalle musiche originali di Simone Campa.
traduzione di Rita Desti
ideazione Armando Buonaiuto
direzione artistica e musiche originali Simone Campa
produzione Fondazione Circolo dei Lettori
si ringrazia Feltrinelli Editore
con
Francesco Pannofino voce recitante
Valentina Meinero arpa
Luigi Colasanto violoncello
Simone Campa clarinetto basso, glockenspiel, macchina da scrivere, burma gong, campane tubolari, carillon, elettronica, marranzani, cimbali e oggetti sonori
«Il giorno seguente non morì nessuno»: inizia così uno dei romanzi più amati di José Saramago. Ma com’è possibile che allo scadere della mezzanotte del 31 dicembre un’intera nazione si scopra immune da morte? Che gioia, però! Che sollievo scrollarsi di dosso l’angoscia della fine! Oppure no? Perché in una tale sospensione, mai vista in secoli e secoli di storia umana, può succedere di tutto. Anche di rimpiangere il sibilo della falce, o di trovarsi a temerlo più di prima. E, perfino, che amore e morte si intreccino al punto da non potersi più distinguere.
L’inconfondibile voce di Francesco Pannofino, nell’anteprima della 19. edizione di Torino Spiritualità, dà corpo alle pagine ironiche, immaginifiche e paradossali del Premio Nobel per la letteratura 1998.
“A proposito, non resistiamo a rammentare che la morte, di per sé, da sola, senza alcun aiuto esterno, ha sempre ammazzato molto meno dell’uomo.”